Ma un giorno tutto cambia e Giulia si trova a dover affrontare da sola la pista e la vita. A complicare la situazione il ritorno inaspettato del fratello Loris, ex pilota ormai totalmente inaffidabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida. Saranno obbligati a lavorare insieme, in un susseguirsi di adrenalina ed emozioni che gli farà scoprire quanto sia difficile e importante provare ad essere una famiglia.
I Migliori film di tutti i tempi
Ripercorriamo la storia del cinema con pellicole note e meno note e i più belli degli ultimi tempi
mercoledì 30 marzo 2016
"Veloce come il vento"“
Ma un giorno tutto cambia e Giulia si trova a dover affrontare da sola la pista e la vita. A complicare la situazione il ritorno inaspettato del fratello Loris, ex pilota ormai totalmente inaffidabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida. Saranno obbligati a lavorare insieme, in un susseguirsi di adrenalina ed emozioni che gli farà scoprire quanto sia difficile e importante provare ad essere una famiglia.
giovedì 24 marzo 2016
6° POSTO : 2001: odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) di Stanley Kubrick
Alle origini dell'uomo, quando le scimmie erano ancora
scimmie, un misterioso monolito compare sulla Terra. La sua presenza
attiva l'intelligenza dei primati che comprendono l'uso delle ossa degli
animali uccisi quali prolungamenti delle loro braccia. 2001. Sulla
Luna, in prossimità del cratere Tyco, è stato trovato un monolito la cui
esistenza viene tenuta sotto il massimo segreto. Il monolito
improvvisamente lancia un segnale indirizzato verso il pianeta Giove.
Diciotto mesi dopo l'astronave Discovery si dirige verso il pianeta. A
bordo si trovano due astronauti, Frank e David, tre ricercatori ibernati
e il computer della nuova generazione, HAL 9000, in grado di
controllare il funzionameto di tutta l'astronave, nonché di dialogare
con gli astronauti. L'infallibile computer segnala un guasto in uno
degli elementi esterni dell'astronave ma il pezzo, sottoposto a numerosi
test, risulta essere in ottime condizioni di funzionamento. I due
astronauti debbono arrendersi al fatto che HAL ha sbagliato e decidono
di disattivarlo. Hal fa allora in modo che il pezzo venga rimesso al suo
posto e trancia il tubo dell'ossigeno di Frank. Quando David, uscito
per recuperare il cadavere del compagno, tenta di rientrare il computer
glielo impedisce. L'astronauta distrugge la memoria del computer,
apprende il vero scopo della missione (raggiungere Giove per scoprire il
mistero del monolito) e arriva sul pianeta su cui morirà per rinascere a
nuova vita. Capolavoro in assoluto, non della storia del cinema di
fantascienza ma di quella del cinema tout court, 2001rappresenta
una delle riflessioni più articolate giunte sul grande schermo sul
rapporto civiltà/tecnologia nonché sul destino dell'umanità. Kubrick,
che ha sempre amato poco l'ipertecnicismo (pur avvalendosene sempre e ai
massimi livelli sul piano delle sue produzioni), riesce a sviluppare il
suo discorso a partire da un romanzo di Arthur C. Clarke. Ciò che nel
testo letterario è precisa descrizione, nel film diventa suggestione. A
partire dalla scelta di una colonna sonora che ha fatto epoca, con le
note del Danubio blu ad accompagnare il volo delle astronavi.
L'abbiamo ritrovata in mille versioni pubblicitarie o di accompagnamento
a servizi televisivi, ma qui aveva una precisa funzione: commentare le
immagini di un futuro ipertecnologico mediante la musica composta nel
periodo in cui la temperie culturale era permeata della convinzione
della bontà assoluta della Scienza e delle sorti progressive
dell'umanità guidata dalla sua Luce. Il protagonista del film è un
non-attore, è HAL 9000 o, meglio, il suo occhio e la sua voce. Gli umani
sono a sua disposizione mentre lui sembra al loro servizio. Ma non si
tratta della solita macchina "cattiva". L'uomo di Kubrick (come in Il Dottor Stranamore e, successivamente, in Arancia meccanica)
si prepara da solo la propria distruzione. HAL non impazzisce, HAL,
molto più drammaticamente, va in crisi perché il suo sistema binario
SÌ-NO, viene stravolto dalla presenza di un segreto da conservare, di
una menzogna da dire. Lo scopo della missione non va rivelato e il
computer non può resistere a questa intrusione dell'umana doppiezza nei
suoi delicati apparati. Quando David lo disattiva progressivamente, HAL
(che ha ucciso quattro uomini) ritorna allo stadio infantile, preludio
al percorso che l'astronauta dovrà fare procedendo fino alla propria
morte per poi risorgere come feto delle stelle, in gestazione per una
nuova umanità. Riascoltare il respiro profondo dell'astronave a
contrasto con il silenzio del nero dello spazio, in cui la morte muta,
trova una sua ancor più tragica contestualizzazione; riaffrontare
quell'occhio che scava (come quello della macchina da presa) all'interno
di milioni di anni di storia, consente di comprendere come questo film
come molti altri (ma più di molti altri) fosse un'opera completa in se
stessa e non necessitasse di un proseguimento. Che invece c'è stato. Si
intitola 2010. L'anno del contatto ed è da evitare con la massima cura.
Data di uscita: 12 dicembre 1968 (Italia)
martedì 22 marzo 2016
7° POSTO: Sentieri selvaggi (The Searchers, 1956) di John Ford
Uno
dei massimi capolavori del genere western, è la storia di un veterano
della Guerra Civile americana ostinatamente alla ricerca dei Comanche
che hanno rapito sua nipote. Indimenticabile John Wayne.
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lunedì 21 marzo 2016
8° POSTO: L'uomo con la macchina da presa (1929) di Dziga Vertov
Documentario sperimentale muto del regista sovietico, riprende scene di vita quotidiana per le strade di Mosca.
Prima data di uscita: 8 gennaio 1929 (Kiev)
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sabato 19 marzo 2016
I 10 film più belli di sempre secondo i critici cinematografici
9) La passione di Giovanna d'Arco (La passion de Jeanne d'Arc, 1928) di Carl Theodor Dreyer
Film muto, vertice della carriera del regista danese, concentra in una sola giornata il processo e la morte sul rogo della Pulzella d'Orléans.
Film muto, vertice della carriera del regista danese, concentra in una sola giornata il processo e la morte sul rogo della Pulzella d'Orléans.
Prima data di uscita: 1928 (Germania)
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giovedì 17 marzo 2016
I 10 film più belli di sempre secondo i critici cinematografici
10) 8½ (1963) di Federico Fellini
Capolavoro assoluto del nostro Fellini che, narrando di un regista in piena crisi di ispirazione, evoca un suo brutto blocco creativo.
Capolavoro assoluto del nostro Fellini che, narrando di un regista in piena crisi di ispirazione, evoca un suo brutto blocco creativo.
Guido è un regista, quarantenne, un po' stanco. Tutto
ciò che lo riguarda è stanco: il rapporto con la moglie, col suo
produttore, con gli amici, persino con l'amante. Naturalmente
l'ispirazione si è fatta sottile, le idee sono rare e astratte, la
pigrizia avanza. Ha fatto costruire un'immensa e costosa impalcatura che
forse servirà per un film di fantasia, forse. Infatti lo stesso Guido
non sa perché l'abbia fatta costruire. Intorno a lui si muovono tutti i
"fenomeni" del cinema: tecnici che urlano, amanti di produttori,
velleitari che propongono sceneggiature, anziane attrici che aspirano a
un ultimo colpo di coda. Guido rincorre idea dopo idea, tutte scialbe e
abbandonate. Un critico di cinema dal linguaggio inverosimilmente
ermetico gli smonta una per una tutte le iniziative. Cerca un po'
d'aiuto in un alto prelato, che in risposta alle sue angosce gli parla
di cardellini. Per fortuna la sua fantasia può correre liberamente nel
passato, nell'età dell'adolescenza, nella sua prima terra ai tempi della
scuola e delle prime sensazioni. I timori, i misteri, le curiosità, le
prime eccitanti trasgressioni. Gli episodi reali e quelli della memoria
si alternano in una vetrina di caratteri che davvero non si possono
dimenticare: il papà nel sogno, l'amico con l'amante giovane, la maga
che gli legge nel pensiero la formula "Asa nisi masa". Infine ecco il
grande girotondo da fiera, con tutti i personaggi che si tengono per
mano, che gli girano intorno: tutto continua ed è vitale, ed è inutile
drammatizzare sul grande palcoscenico della vita. Otto e mezzo è da molti ritenuto la più alta espressione di Fellini, più ancora della Dolce vita.
Qui tutto si compie, tutti i misteri vengono identificati. Il mondo del
regista si evolve da (più o meno) reale che era, sale di dimensione per
diventare tutto. Tutto incredibilmente nella sua "prima persona", come
una sorta di paradiso e inferno efficacissimi, onnicomprensivi: il
cinema di Fellini è complice, misterioso e ruffiano, blasfemo e
religioso, è puttaniere e crea disagio, è eroico e vigliacco, è uomo e
donna, qualunquista, apolitico, periferico, olimpico e provinciale. Ma
la soglia di fantasia, magia e sortilegio è altissima, raggiungibile
solo da Fellini. Premio Oscar.
Data di uscita: 14 febbraio 1963 (Italia)
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mercoledì 16 marzo 2016
Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio: dal 6 aprile al cinema
La giovane regina di ghiaccio grazie
alle sue abilità di congelare il nemico ha trascorso decenni in un
remoto palazzo a radunare una legione di cacciatori letali, tra cui Eric
(Hemsworth) e la guerriera Sara (Chastain), soltanto per scoprire che i
suoi prediletti hanno ignorato il suo unico ordine: mai permettere al
vostro cuore di cedere all’amore.
Quando Freya apprende della sconfitta
di sua sorella, convoca i suoi soldati per riportare lo Specchio delle
Brame a casa dall’unica strega in vita capace di usare il suo potere.
Una volta scoperto che Ravenna può essere resuscitata nelle sue
profondità dorate, le due streghe malvagie minacciano le terre magiche
con il doppio della forza più oscura che sia mai esistita.
Il loro esercito sarà
imbattibile…almeno fino al momento in cui i due cacciatori banditi,
colpevoli di aver infranto l’unica regola della loro regina, riusciranno
a tornare – combattendo – l’uno dall’altra.
Diretto da Cedric Nicolas-Troyan, il film vede protagonisti Jessica Chastain, Charlize Theron, Emily Blunt e ovviamente, nei panni del cacciatore, Chris Hemsworth.
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